30 novembre 2012

Pasta Pot Pie


la ricetta in italiano qui

Lovely Susan of The Well-Seasoned Cook is hosting November Monthly Mingle, the long running event created by brilliant Meeta. This month's theme is pot pie.
A pot pie is a term for a type of baked savory pie with a bottom and top completely encased by flaky crusts and baked inside a pie tin to support its shape, that's what Wikipedia shows, going on with little differences between American, Australian and British pies I'm not sure I understood completely.
But that's not very important as long as I was able to bake my favorite pot pie for this event.
I'm quite embarassed to write the recipe as it's not really a recipe, I mean it can differ from time to time, depending on what you have in your pantry or in your fridge.
It's one of those recipes I love most as the base where to start from are leftovers, any sort of, in this case pasta or ravioli, to be enriched following your daily mood, or asking your fridge what has to offer.
So this is just an idea, any suggestion, any variation is more than welcome, I'm sure everybody can easily find her/his personal way.
And next time (would say all times ever) you are making pasta, ravioli or tortellini, please do not limit to the exact dose of the recipe but be generous, Italians always are :-) ... it's one of the most loved leftovers, simply fried in a little oil or converted into an omelette, a gratin or a pie.
I've chosen to make mini pies to use these nice colored individual molds, and besides it's easier to serve.



 mini pot pie-just off the oven


I made the pastry with a mix of flours, but you are free to use your favorite.
A little béchamel sauce will give extra creamyness to the pie, I had some boiled pumpkin to combine with that gave an extra color too.
Cheese and ham, aromatic herbs and spices at your pleasure, as well as any cooked vegetable.
Can be made in advance and then warmed in the oven a few minutes (covered with aluminium foil).


mini pot pie


Serving 4 mini pies, 10 cm. round, 5 cm. tall:

Pastry:

100 g spelt flour
50 g kamut flour
50 g all-purpose flour
100 g cold butter, diced
60 g cold water

Quickly amalgamate all ingredients in a mixer, wrap with clinging film and let stand in the fridge at least half an hour. For an extra taste add 1 or 2 tablespoons of grated Parmesan.


Filling:

250 g leftover ravioli or tortellini or pasta
(mine were mushroom ravioli)
béchamel sauce *
any favorite aroma
diced cheese or ham at your pleasure

* made with 30 g butter, 30 g flour, 300 g milk or vegetable stock
Melt butter in a saucepan, add flour and let toast a couple of minutes. Then add milk or stock, mix well and cook about ten minutes, stirring constantly. Season with salt and a little grated nutmeg. Add a couple of tablespoon of grated Parmesan or any cheese you like. Should be very creamy, if necessary add a little more milk or broth.
For this recipe I add some boiled pumpkin to give an extra color and taste.


 making mini pot pies


Grease molds inside with a knob of butter, then sprinkle with a little breadcrumbs.
Roll out pastry in a very thin layer, cut appropriate rounds and line each mold, leaving an inch of pastry off the edges. Set aside.

 making mini pot pies


Start with a layer of ravioli, then pour some béchamel sauce, then some ravioli again, some béchamel again, ravioli and béchamel up to the top. Cover with a 10 cm. round disk, fold the extra pastry over making a sort of rim, seal with a fork pressing the prongs onto it. Make little holes in the center with a toothpick and decorate on top with a star/heart/any shape you like. Brush with beaten egg.

mini pot pie

Bake at 190/200° for about 20/30 minutes, until golden brown.
Let cool a few minutes then gently pass the blade of a knife around the edge and pull out the pie (or carefully turn the mold upside down).


tasting

 Enjoy!

29 novembre 2012

Zuppa di lenticchie, zucca e curry - MLLA # 53


Simona  of Briciole is hosting MLLA # 53 and I am bringing to her table a delicate but spicy soup ideal for these cold winter suppers.
My boys are not very fond of soups, as most men either, they prefer something crunchier and chewable under their teeth, like pasta of course. But  I always prepare some soup aside, and as curiosity is so much anyway, they often get a spoon of the daily soup and sometimes they lick their lips then, as we say in Italian, mouth-watering about it :-).
Ordinary ingredients, easy recipe, but a pinch of curry and turmeric will make the difference.
And besides, never discard any pumpkin skin, just cut in little pieces and put in the soup, it's tastefully edible!
In case it's already baked and use only the pulp of the pumpkin, don't discard either, you can put in the vegetable mix for home made stock cubes.
As all soups, better do a day in advance. 

Lentil Soup with Pumpkin and Curry


zuppa lenticchie zucca curry


Serving 4:

a carrot
a celery stalk
a leek
a slice of pumpkin
2 handful of small lentils
(mine were green and red)
vegetable broth or made with home made stock cubes
extravirgin olive oil 
curry and turmeric

- Finely chop celery, carrot and leek and fry in a large saucepan with a little oil.
- Add lentils, give a mix and then combine with diced pumpkin (I had some discarded skin from the slice I used for risotto yesterday and finely chopped as well).
- Cover with stock, put the lid and let simmer slowly a couple of hours, adding more broth if necessary.
- Ten minutes before the soup is ready drizzle with a pinch of curry and turmeric, at your pleasure.





Zuppa di lenticchie, zucca e curry


Simona di Briciole ospita MLLA # 53 e questo mese le dedico una zuppa delicata ma saporita, l'ideale per queste prime fredde cene invernali.
I miei ragazzi non sono molto ghiotti di zuppe, come credo la maggior parte degli uomini, preferiscono qualcosa di più masticabile sotto i denti, ovviamente pastasciutta. Ma preparo sempre qualche zuppetta e dato che la curiosità è comunque tanta, succede spesso che vengano ad assaggiare nel piatto altrui, leccandosi le labbra poi, ma mai ammettendo del tutto che era buona :-).
Ingredienti comuni, ricetta facile, ma il pizzico di curry e curcuma fa la differenza.
Inoltre, mai scartare la buccia zucca, affettata finemente si può mettere nella minestra, è commestibile, e con gusto!
Nel caso sia già cotto perchè si è utilizzata solo la polpa della zucca, non scartare neanche quella, si può mettere nel mix di verdure per il dado fatto in casa.
Come tutte le zuppe, col riposo ci guadagna, se possibile meglio farla il giorno prima.



 zuppa lenticchie zucca curry



Per 4 persone: 

una carota 
una gamba di sedano 
un porro 
una fetta di zucca 
2 pugni di lenticchie piccole 
(le mie erano verdi e rosse) 
brodo vegetale o fatto con dado homemade
olio extravergine di oliva 
sale 
curry e curcuma 

- Tritare finemente sedano, carota e porro e soffriggere legermente in una casseruola con un po' olio.
- Aggiungere le lenticchie, far insaporire e poi unire anche la zucca a dadini (avevo avanzato della buccia dalla fetta usata ieri per il risotto e tritato finemente pure quella).
- Coprire con brodo, mettere il coperchio e lasciare cuocere lentamente un paio di ore, aggiungendo ancora brodo se necessario.
- Dieci minuti prima della fine cottura insaporire con un pizzico di curry e curcuma, a proprio gusto.

28 novembre 2012

Risotto alla zucca profumato alla liquirizia


Settimana zuccosa, ho iniziato una bella zucca mantovana e va finita senza indugio.
Ho sempre fatto il riso alla zucca semplicemente, con un piccolo soffritto di cipolla.
Igles Corelli nel suo libro zuccoso lo arricchisce con sedano e carota e dopo la mantecatura classica lo profuma con della liquirizia grattugiata fresca. Potrebbe sembrare un abbinamento azzardato, o forse lo poteva sembrare qualche anno fa, quando questa era relegata solamente nella preparazione dolciaria.
Io vado matta per la zucca, ed oltremodo anche per la liquirizia (e fortunatamente non ho problemi di pressione :-). Quindi la mia impressione culinaria è senz'altro positiva e, non avendo trovato controindicazioni in merito, presumo anche molto salutare ed adatto alla raccolta di questo mese della rubrica Salutiamoci, ospitata da Dealma di La via macrobiotica.
Invece di mantecare con il consueto burro e parmigiano, basterà usare un pochino di ricotta fresca e voilà, il risotto è profumatamente servito.


risotto zucca liquirizia   

Per 4 persone:

300 g di zucca pulita
220 g di riso Vialone Nano integrale
1 carota
1 cipolla media
1 gambo di sedano
brodo vegetale o fatto con dado homemade
olio extravergine di oliva
noce moscata
liquirizia pura in blocco
2 o 3 cucchiai di ricotta fresca


 risotto zucca liquirizia

- Fare un soffritto leggero in un paio di cucchiai di olio con cipolla, carota e sedano tritati finemente. Aggiungere la zucca tagliata a tocchetti, far insaporire qualche minuto, quindi aggiungere un mestolo di brodo e lasciare cuocere circa 20 minuti (se occorre diluire con altro brodo). Frullare e mettere da parte.
- In una casseruola tostare il riso in un filo di olio. Quando sarà ben lucido aggiungere la purea di zucca ed un mestolo di brodo. Potare a cottura il riso a fiamma moderata, aggiungendo un mestolo di brodo alla volta e mescolando spesso.
- A fine cottura mantecare con la ricotta, aggiustare di sale ed aggiungere un pizzico di noce moscata.
- Impiattare e servire con una spolverata di liquirizia grattugiata, ognuno deciderà la giusta dose.


risotto zucca liquirizia

27 novembre 2012

Focaccia integrale con la zucca


E' il mese della zucca (ancora per pochi giorni) per la rubrica Salutiamoci, questo mese padrona di casa di questo solare ortaggio è Dealma di La via macrobiotica.
Quanto adoro la zucca non lo posso quantificare, e pensare che l'ho scoperta da grande perché non ho ricordo alcuno di averla mangiata da piccola (ma è come lo yogurt, non piaceva alla mia mamma e quindi, facendo lei la spesa, non si comprava :-). Comunque sia, mi sono rimessa in pari alla grande, non c'è zuppa che non ci scappi dentro una bella fetta, dona colore, cremosità e dolcezza.
Usata in panificazione è un'ottima alleata, già sperimentata in morbidi filoni, allegri bocconi semidolci o croccanti sfizi da compagnia. 
Il generoso Igles Corelli l'ha onorata in un simpatico libretto, in cui la sfiletta e presenta in tante golose occasioni, immortalate dalle belle fotografie di Claudia. E i suoi consigli non si limitano alle sole ricette culinarie, c'è anche qualche suggerimento di bellezza:
  • Pestare i semi di zucca in un mortaio con quelli di cetriolo e melone, emulsionare la poltiglia con olio di mandorle, applicare con lieve massaggio sul viso, lasciare agire per 20 minuti: rassoda e purifica la pelle.
  • Schiacciare una fetta di zucca con i suoi semi freschi e mescolare con miele, applicare sul viso e lasciare agire qualche minuto: pulisce e leviga la pelle, specie se grassa.
  • Bollire i sei di zucca in acqua o latte, filtrare e bere: effetto rilassante e sedativo per chi ha problemi d'insonnia.
La zucca ha origini molto antiche, sono stati trovati semi in Messico che la riconducono adirittura al 6000 A.C., ed oltreoceano è quasi venerata, infatti in Amazzonia si crede ancora che l'uomo non discenda dalla scimmia ma direttamente dalla zucca: da alcuni di questi ortagg,i gettati in acqua dal Sole e dalla Luna, sarebbero sbocciati i primi esseri umani. Da noi è arrivata dopo la scoperta dell'America, insieme alle patate e ai pomodori.La zucca è composta dal 90% di acqua e contiene pochissimi zuccheri semplici, quindi è poco calorica (solo 15 calorie per 100 g), svolge un'azione antiossidante contrastando la formazione dei radicali liberi, ha una notevole concentrazione di vitamina A, ed è inoltre una buona fonte di potassio, calcio e fosforo. Un unico difetto: tende ad assorbire facilmente i condimenti grassi, quindi è preferibile una cottura leggera o nulla.
E della zucca non si butta nulla, anche la buccia è edibile e quella che ho tolto dalla polpa utilizzata per la focaccia l'ho riutilizzata nel mix di verdure per fare il dado homemade :-).


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Sono, ahimè, una donna di poca fede ... mi ero ripromessa di non mangiare esagerare con pan &simili fino a Natale, ma quando ho iniziato a sfogliare questo libro la ricetta d'apertura era questa meravigliosa e solare focaccia: come resistere ad una simile tentazione? ... ora, mentre scrivo, mentalmente ripeto osesiamente mea culpa, mea culpa, mea culpa ... ed anche qualcuo in più, ben sapendo che domani mi aspetta quella fettina avanzata nel cestino del pane :-).

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Per una teglia 35x40:

200 g di polpa di zucca cotta *
450 g di farina 0
300 g di farina integrale bio
300 g circa di acqua
50 g di germe di grano **
30 g di olio extravergine di oliva
20 g di lievito di birra
15 g di sale
Per la salamoia:

30 g di acqua
20 g di olio
fior di sale

* per avere 200 g di polpa cotta occorrerà mezzo chilo abbondante di zucca con la buccia. La cuocio a fette, in forno, in una teglia con due dita di acqua (le fette devono stare in piedi, cioè appoggiare sulla teglia con la buccia), coprendole con alluminio, a 160° per 30/40 minuti. 
Igles consiglia di metterle sempre in forno ma su uno strato di sale grosso, facendo attenzione che solo la buccia sia a contatto col sale. 
Una volta cotta , togliere la polpa con un cucchiaio e passarla al setaccio o schiacciarla uniformemente con la forchetta.

** non ne avevo in casa, ho messo un cucchiaio abbondante di crusca di avena


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- Amalagamare bene le due farine col germe di grano, sciogliere il lievito nell'acqua ed impastare (anche nell'impastatrice) fin quando l'acqua è stata assorbita. Aggiungere la polpa di zucca, il sale e l'olio ed impastare finchè tutto è ben amalgamato.
- L'impasto è molto morbido, quasi appiccicaticcio. Lasciare lievitare in ciotola coperta e in luogo riparato fino al raddoppio.
- Ungere abbondantemente una teglia da forno e stendere l'impasto, meglio ungere anche le dita per facilitare l'operazione. Lasciare lievitare altri 40 minuti coperto.
- Emulsionare acqua e olio per la salamoia, delicatamente fare dei buchi nella focaccia con la punta delle dita oliate e cospargere la superficie con la salamoia e qualche grano di fior di sale.
- Cuocere a 200° per circa 25 minuti.
- Se piace si può aromatizzare con qualche ago di rosmarino o timo.







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Black & White Wednesday - Week # 60


Last Sunday in Milan
@ Naviglio Grande Antiques Market
food-bloggers together for a noble charity cause
(I don't eat alone)
 for food safety in 6 countries in the Southern emisphere,

supported by ProgettoMondo Mlal,
a national and international voluntary non-governmental organization
to promote and support the efforts of volunteers in Latin America and Africa.

calendar & cookies

 On sale a beautiful calendar with 12 recipes made with left over bread,
the simplest and basic food for everybody,
choosen among the 91 participating to this project,
a book will be soon published  with the great collection.

 gingerbread cookies

On sale also 'Xmas handmade decorations, some edible as gingerbread cookies,
bread placeholder hearts, popcorn garlands.

bread table decoration

Nice place, nice people,
many tourists interested in this cause ...
... and of course in the remaining stalls of the market,
always a beauty for your eyes ... something less for your purses! :-)

teatime
teatime

coffeetime
or coffeetime

cutlery
cutlery, my new passion

liquertime
after dinner time

vintage coke
vintage coke





   

This week Black & White Wedsneday is hosted by Haalo of Cook Almost Anything
Please do send your entries to haalo AT cookalmostanything DOT com
We also have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
  hashtag #BWFood on Twitter
Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
host-line up here to choose your favorite date.

26 novembre 2012

Weekend Herb Blogging # 362 chez-moi!




Questa settimana dal 26 novembre al 2 dicembre
ospiterò il Weekend herb Blogging # 362
sia in edizione italiana che inglese 



Cos'è il Weekend Herb Blogging?

Il Weekend Herb Blogging è una raccolta settimanale di ricette e/o note informative sulla miriade di prodotti vegetali che ci circondano, siano essi fiori, piante, frutti, semi, alle volte davvero inusuali ed inaspettati.
E' nato in America quasi per caso nell'ottobre del 2005 dalla mente creatrice di Kalyn di Kalyn's Kitchen, potete trovare tutta la storia qui. Questo evento è diventato sempre più popolare di anno in anno grazie ai tanti bloggers partecipanti che, con le loro ricette e i loro posts, arrichiscono la propria cultura culinaria riguardo al mondo vegetale, in qualunque forma esso si presenti. Ed è proprio questa la peculiarità dell'evento: riuscire ad acquisire più conoscenza e dimistichezza sulla cucina con i vegetali.
Dal novembre del 2008 Haalo di Cook (almost) Anything At Least Once è la nuova infaticabile "direttrice" di questo evento settimanale, di cui potete trovare tutte le raccolte settimanali qui. Da fine novembre Brigida cura l'edizione italiana, potete dare un occhio alle raccolte settimanali qui.
Personalmente lo seguo da qualche annetto, ospitando sia in inglese che in italiano.
Non pensate sia una cosa difficile o stressante, potete dare un'occhiata ai miei vecchi post per rendervi conto personalmente che anche la ricetta più semplice può essere apprezzata o addirittura di aiuto e/o ispirazione per qualcuno!

Come si partecipa?

E' molto semplice, divertente ed istruttivo, soprattutto quando a fine settimana si legge la raccolta finale, c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire o imparare!

- Le partecipazioni devono essere pubblicate appositamente per il Weekend Herb Blogging, ciò significa che non possono partecipare contemporaneamente ad altri eventi in corso.
- Lo scopo di questo evento è appunto quello di portare a conoscenza sempre più diversi modi di utilizzare in cucina i prodotti vegetali, per cui saranno accettate solo:
* Ricette dove uno degli ingredienti principali è un' erba aromatica, frutta (anche quella secca), fiore, verdura, seme, cereale o vegetale.
* Post informativi su un determinato ingrediente vegetale, fornendo anche qualche nota sul suo utilizzo in cucina.
Ovviamente si può optare anche per un post che contenga entrambe le cose.
- Il post deve contenere la frase Weekend Herb Blogging, il logo dell'evento, un link all'ospite della settimana e al suo blog (in questo caso a me), un link ad Haalo (organizzatrice in carica), a Kalyn (fondatrice) e a Bri, organizzatrice italiana.
- Si può utilizzare una ricetta vecchia ma riscrivendola in un post nuovo seguendo le indicazioni date.
- Anche chi non ha un blog può partecipare, spedendomi la ricetta via mail, con tutte le informazioni richieste e una foto allegata.
- Il post va poi spedito via mail a cmc(@)cindystar(.)it indicando WHB#362 come oggetto ed aggiungendo i dettagli seguenti:
  • Nome:
  • Nome del Blog/URL:
  • URL del post:
  • Località:
  • Foto: 300px
Si può postare in qualsiasi momento della settimana, facendo però attenzione che la mail arrivi entro:
  • Domenica ore 15 - Utah
  • Domenica ore 22 - Londra
  • Domenica ore 23 - Roma
  • Lunedì ore 9 - Melbourne
La raccolta verrà poi pubblicata lunedì sera 3 dicembre.

Non esitate a contattarmi per qualsiasi dubbio o timore, sarà mia premura rispondervi al più presto.
E se vi venisse voglia di ospitare un'edizione del WHB in italiano contattate Brigida a briiblog(@)gmail(.)com.

Vi aspetto!




I am so glad to announce I will be hosting Weekend Herb Blogging # 362,
  both Italian and  English edition.

WHB was created in October 2005 by Kalyn of Kalyn's Kitchen, you will find history here. This event has become popular in the years thanks to all bloggers participating with recipes and informative posts about new ways of cooking with herbs or unusual plant ingredients.
Since November 2008 Haalo of Cook (almost) Anything At Least Once has been managing this weekly event, all recaps here.

Simple and clear rules, youn can read also here:

- Post about any herb, fruit, flower, plant or vegetable.
- Entries must be written specifically for WHB, no other post-crossed events allowed.
- Post must contain the phrase Weekend Herb Blogging, a link to the host of the week and her site, a link to
Haalo and Kalyn too.
- You can blog anytime in the week but email your post by:
  • 3pm Sunday - Utah Time
  • 10pm Sunday - London Time
  • 11pm Sunday - Rome Time
  • 9am Monday - Melbourne (Aus) Time
(you can use this converter to find corresponding time in your location)

When your post is blogged, please email me at cmc AT cindystar DOT it with WHB#362 in the subject line including the following details:

  • Your Name
  • Your Blog Name/URL
  • Your Post URL
  • Your Location
  • Photo: 300px wide
Recap will be on-line next Monday,  3rd December.

If you would like to be a WHB's host in the future please read Haalo's instructions here.

25 novembre 2012

Di un mercato torinese, di un orto albertino e di una zuppa di cavolo rosso


 English recipe here

E' passato già un mese dalla mia avventura al Salone del Gusto di Torino ma mi sembra di esserne appena tornata (forse perchè oggi ho trascorso ancora una bellissima giornata in compagnia di amiche ritrovate per un'occasione benefica che sta diventando un appuntamento imperdibile per le strenne natalizie), ancora carica di emozioni, suoni e colori fortissimi da annientare il malotempo che imperversava fuori il Lingotto.
Colori, profumi, sapori e aromi che ho avuto il piacere di degustare la mattina del sabato, quando guidate dalla nostra espertissima guida locale abbiamo fatto un giro nel meraviglioso, inebriante, fantasmagorico mercato di Porta Palazzo, il più grande mercato (ed uno dei più vecchi) all’aperto d’Europa di frutta e verdura, con una sezione dedicata ai contadini che esercitano la vendita diretta.
Il mercato è vastissimo, con un'ampia zona dove le bancarelle si susseguono colorate con la loro bella mercanzia in ordine, disposta con cura e precisione: bella da vedere, bella da comprare, perchè i prezzi sono molto vantaggiosi. Mi sembrava quasi di vedere i classici mercatini francesi dove tutto è ordinato, pulito, luccicante.
Ad ogni angolo venditori marocchini con enormi cesti di menta fresca, così profumata e vellutata.
E nelle bancarlle dei venditori cinesi ortaggi a me sconosciuti, come la zucca bianca.
Qui tutte le foto, giusto per farsi un'idea :-).


 zucca bianca

Poi si entra nello spazio interno sotto l'orologio e qui si apre un mondo fatto di pani, salumi e formaggi, provenienti da ogni regione d'Italia. Una rapida scorpacciata perchè il nostro principale intento era raggiungere il porticato seguente, dove ogni giorno si allestisce il mercato dei contadini locali.
E qui una sopresa continua per occhi, naso e orecchie: un pullulare di mani che toccano, pesano, sistemano, con cura e dedizione, come se avessero a che fare con piccole creature umane e non semplici ortaggi. Uomini e donne di una certa età, in gilet e cappello i primi, col fazzoletto in testa le altre, che ancora parlano in dialetto, siedono mentre tolgono le foglie avvizzite, sistemano le cassettine, contano i soldi nuovi che fanno fatica a distinguere.
Quasi un mondo d'altri tempi, una voglia smisurata di poterci essere ogni mattina per fare la spesa giusta, come si deve, come era un tempo, quando ero bambina.
Ed improvvisamente siamo attratte quasi all'unisono da una bancarella speciale, quella del sig. Enzo, che lavora presso la piccola azienda agricola a conduzione familiare, dove il motto che li distingue cita testuale: non ci serviamo di frigoriferi per conservare i nostri prodotti, ma li raccogliamo un giorno per l'altro.

con enzo

Il motivo del nostro sorprendente interesse è stata questa cassettina di Levistico, o sedano di monte, che per la prima volta ho toccato con mano.

levischio

Un mercato da ritornarci di sicuro, con più calma e con un carrellino gigante appresso. 

Nel sito dell'azienda, dal nome così accattivante e facile da ricordare, Orto Alberto, ho trovato la ricetta di questa zuppa di cavolo rosso.
Deliziosa e facilissima da fare, al contrario, forse, del suo colore poco invitante, se non inquietante per certi versi ...  ma per me fascinoso e molto trendy, così viola, cupo e intenso!
Ma prima di giudicare sarebbe meglio provarla, sono sicura sarà una piacevole sorpresa come lo è stata per i miei ragazzi, sempre così scontrosamente agnostici verso qualcosa di insolito e fuori dai soliti schemi :).



zuppa cavolo rosso


Per 6/8 persone:

un chilo di cavolo cappuccio rosso
una mela
una cipolla
brodo vegetale o fatto con dado homemade
2 foglie di alloro
2 cucchiai di fecola, facoltativi
pancetta rosolata, facoltativa

- Tagliare cipolla, mela (con buccia) e cavolo a fettine.
- Lasciare da parte qualche fettina di cavolo e mettere un paio di fettine di mela in forno o su una padella antiaderente a essiccare per la guarnizione (io ho dimenticato la mela).
- Mettere cipolla, mel e cavolo in una casseruola capiente, unire l'alloro e coprire col brodo vegetale. Cuocere a fuoco medio/basso per circa un'ora, un'ora e mezza.
- Frullare la minestra (avendo l'accortezza di levare le foglie di alloro) fino ad ottenere una crema omogenea, aggiustare di sale (se piace si può aggiungere un pizzico di peperoncino).
- Se si vuole aumentare la cremosità della zuppa sciogliere la fecola in mezzo bicchiere di acqua ed aggiungerla alla minestra, facendola cuocere ancora 5/8 minuti (non l'ho fatto, mi sembrava a posto così).
- Servire la zuppa nelle scodelle guarnendola con la pancetta, se ammessa dalla propria dieta alimentare, le fettine di mela e di cavolo. Una grattatina di pepe bianco macinato fresco ci calza a pennello.






This recipe is my personal entry to WHB # 361
hosted  by Bri from Briggishome
both for English and Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Who's hosting
WHB Rules

Red Cabbage Soup - WHB # 361


 la ricetta in italiano qui

Last month I was in Turin at Salone del Gusto and had a lot of fun with friends.
On Saturday morning we visited  Porta Palazzo Market, the largest and one of the oldest European open air market for fruits and vegetableswith a section dedicated to the local farmers for direct sale.
Such a beauty for your eyes, ears and nose: an enchanting and quite intoxicating mixture of fragrances and aromas, a moltitude of funny and unknown to me vegetables, like the Chinese white pumpkin. Here all my pictures to see what I mean :-).

 zucca bianca

And in the local farmers'corner such a familiar and peculiar stalls, old men and women selling their prganic products and speaking about them with love and gratitude, giving suggestions and tips about their use in the kitchen. A very emotional moment, not just a sale but the feeling you are getting something genuine and cultivated with devotion.
One of these farmers is Mr. Enzo, working at Orto Alberto, a family farm just off Turin, where their motto is we do not use refrigerators to store our products as we collect them every single day.


con enzo

We stopped at his stall and had a nice talk with him, attracted and surprised to find Lovage, and for the first time in my life I could touch it.

levischio


I found this nice and easy recipe on their site, and should I go back to Turin in the future I won't surely miss that market and Mr. Enzo's vegetables!
It's a very delicious soup, despite its strong and perhaps alarming color, but cool and trendy in some way :-) ... fashionable too, as purple should be one of the hottest shade of the winter season (or was it last year? :-).
Anyway, do try it first and then you will be fascinated as much as my rascal and unbelieving boys were :-).

zuppa cavolo rosso




Serving 6/8:
 
a kilo Red cabbage
an onion
an apple
vegetable broth or made with homemade stock cubes
nut
2 bay leaves
2 tablespoons potato flour, optional
some fried bacon, optional

- Slice onion, apple (unpeeled) and cabbage.
- Leave aside some slices of cabbage and put a few apple slices in the oven or in a non-stick pan to dry, will be used for garnish (I forgot the apple).
- Put onion, apple and cabbage in a large saucepan, add the bay leaves and cover with vegetable broth. Cook over medium/low fire for about an hour, an hour and a half.
- Blend the soup (remove bay leaves) to a smooth cream, season with salt (if you like you can add a pinch of chili).
- If you'd like to increase the creaminess of the soup dissolve the starch in half a glass of cold water and add it to the soup, let to cook 5/8 minutes more (I haven't done, it was creany enough).
- Serve the soup in bowls with fried bacon, if permitted by your diet, sliced dried apple and cabbage. A little fresh ground white pepper will give an extra taste.







This recipe is my personal entry to WHB # 361
hosted  by Bri from Briggishome
both for English and Italian edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
Who's hosting
WHB Rules

24 novembre 2012

Mercatino solidale per non mangiare mai da soli!


Domenica 25 novembre 2012

 Milano, Darsena - Mercatino dei Navigli


 Vendita calendari e oggetti per il Natale per raccolta fondi per la campagna Io non mangio da solo

Ritornano le bloggers in piazza, anzi, ad uno dei mercatini più belli ed affascinanti del Nord Italia.
Ci siamo date appuntamento domenica 25 novembre a Milano, sul Naviglio Grande, all’angolo tra viale Gorizia e Ripa Porta Ticinese, e dalle 9 alle 17 vi offriremo un buffet strepitoso e variopinto di decorazioni natalizie pronte all'uso fatte con amore e con le nostre abili ed operose manine per aiutare una buona e giusta causa. 


Per cui la parola d'ordine è non mancate e passate parola!



decorazioni natalizie mangerecce

 decorazioni e foto di autori vari

Troverete innumerevoli stelle e omini di panpepato e di frolla decorati con glassa e palline di zucchero, corone dell’avvento di pop corn, cuori in stoffa profumati, cuori in pasta di pane, alberini di sughero, scatoline speziate, buffi angioletti segnalibro, borse portatorte, e quant'altro la nostra fantasia ci ha illuminato.

decorazioni natalizie
 decorazioni e foto di autori vari



Come racconta Virginia:
Ancora una volta lo slogan sarà “Io non mangio da solo”, un impegno che una novantina di operosissime food blogger si sono prese da qualche tempo con l’Organizzazione di volontariato internazionale ProgettoMondo Mlal per contribuire insieme a combattere la fame nel mondo, per quel che è possibile con un’iniziativa di questo tipo, ma soprattutto per diffondere la cultura del diritto al cibo che è uguale per tutti. Perché il cibo che deve essere sempre accessibile, quantitativamente sufficiente, qualitativamente corretto, ed economicamente giusto!
L’intero ricavato della giornata andrà a sostenere 10 programmi di sviluppo in Guatemala, Haiti, Bolivia, Perù, Mozambico e Burkina Faso perché – da non dimenticare mai - mangiare è un diritto di tutti!



info: ProgettoMondo Mlal – 045/8102105
ionomangiodasolo@mlal.org – sostegno@mlal.org


 
 
Tutto è iniziato qualche mese fa con il contest Buono come il pane, organizzato dalla mente superlaboriosa di Virginia, a cui moltissime di noi hanno partecipato regalando ben 91 ricette buonissime fatte con il pane, il più semplice e naturale degli alimenti.
Ne sono state scelte 12, raccolte in uno splendido e golosissimo calendario che sarà in vendita sempre al mercatino, e i cui ricavati andranno a sostenere 10 progetti di cooperazione allo sviluppo legati al tema alimentare in Africa e America Latina. 
Può essere ordinato anche online all'indirizzo sostegno@mlal.org, oppure via telefono al numero 045/8102105.  


Arrivederci a domani, io ci sarò dalle 9 alle 15.30. 
Vi aspetto numerosissimi!

20 novembre 2012

La cucina veronese nel mondo - Pasta e tortellini firmati Rana in tavola a New York


Giovanni e Gian Luca Rana: 

Un sogno che si avvera. 
Portiamo in America  la preziosa tradizione gastronomica italiana di qualità.

 

Pasta fatta in casa e tortellini per sedurre il palato dei newyorkesi. La cucina veronese si fa largo nella Grande Mela proponendosi come alfiere del gusto italiano, con il ristorante di Giovanni Rana, «pastificio & cucina», aperto in Chelsea Market, nella nona Avenue, sul confine dei due quartieri più amati e giovani di New York: Meatpacking District e West Chelsea.
Il locale ha 140 coperti ed è stato arredato utilizzando tavoli e sedie di legno in stile rustico, con pentole di rame appese al soffitto. Veronese anche una delle firme in cucina dove a guidare lo staff sarà Giancarlo Perbellini, chef stellato Michelin, insieme a Francesco Berardinelli, originario di Verbania.



«La buona cucina è portatrice di felicità perché mette d´accordo tutti i palati», dice Giovanni Rana, presidente del Gruppo Rana. «Aprire questo ristorante a Chelsea Market è un sogno che si realizza. Portiamo a New York non solo la nostra pasta fresca ma anche tutta la preziosa tradizione culinaria italiana». 
«New York è la grande sfida per chiunque voglia aprire un ristorante, ma anche una delle destinazioni strategiche per una proposta di ristorazione di qualità e di successo», aggiunge Gian Luca Rana, amministratore delegato del Gruppo Rana. «È una città in continua evoluzione, dove si concentrano tutti i trend, compreso quello del food, e sono indispensabili creatività, qualità, competenza e professionalità. A New York la cucina italiana è sempre piaciuta. Ma dimentichiamoci la cucina rustica, economica, folkloristica. Il cliente newyorkese è colto ed esigente, viaggia, conosce l´Italia ed ama l´autenticità e l´origine del cibo made in Italy».
«L´idea di utilizzare il termine pastificio e cucina è stato voluto per ricordare il luogo dove si fa la pasta», spiega Antonella Paternò Rana, responsabile ristorazione worldwide del gruppo. «Nel ristorante vengono prodotti 250 chili e 50 tipi di pasta liscia e ripiena al giorno, destinati al ristorante, al banco vendita del pastificio, al corner del take away al Grater bar, chiamato così perché incorniciato da decine di grattugie di epoche diverse, per rispondere a tutte le esigenze del pubblico. La cucina è a vista, per dare l´idea del contatto tra la materia prima e il pasto ed esprimere freschezza e l´autenticità».
La produzione è rigorosamente artigianale: pasta fresca all´uovo, liscia o ripiena, con formati che ricalcano tutte le tradizioni italiane, dalle «paparele» veronesi alle orecchiette pugliesi ai tonnarelli abruzzesi. «Questo è un ristorante che parla di tutte le regioni italiane», aggiunge Antonella Rana, «e che propone il gusto italiano, semplice ma di alta qualità. Ad esempio i girasoli di ricotta e spinaci, che sono risultati uno dei piatti maggiormente apprezzati dai clienti nei primi giorni di apertura, li serviamo in un cestino di parmigiano croccante conditi solo con burro e salvia. I tonnarelli alla bolognese, anche quelli molto gettonati, vengono proposti con un ragù di carne tradizionale. Sono piaciuti molto anche i ravioli di zucca con madorle tostate e un po´ di burro e le tagliatelle fatte con la farina di castagne e servite con il ragù di faraona e rosmarino. E ci sono anche i secondi, dal baccalà mantecato al galletto al mattone alla bistecca alla fiorentina».
Il ristorante di Giovanni Rana ha avuto, tra l´altro, un´apertura indimenticabile, in pieno ciclone Sandy. New York era affollata di turisti arrivati per la maratona del 4 novembre, gara che è stata annullata all´ultimo momento. E così molti atleti, anzichè correre per la competizione, si sono riversati per i quartieri di New York in veste di turisti. E non pochi hanno fatto visita al  locale appena aperto in Chelsea Market, la cui inaugurazione ufficiale è avvenuta l´altra sera alla presenza del console italiano Natalia Quintavalle. Il negozio del pastificio vende trenta tipi di pasta fresca, tra cui formati innovativi come gli spaghetti con le lenticchie, le pappardelle al curry e agli spinaci, una colorata vetrina di paste e formati destinata a ingolosire i visitatori.
«Utilizziamo prodotti freschi locali, come la farina, il latte e le uova, e prodotti d´importazione italiani, come il prosciutto crudo, il Parmiggiano Reggiano Vacche Rosse, l´aceto balsamico di diverse annate d´invecchiamento, il Gorgonzola», precisa Antonella Paternò Rana. «E poi ci sono i vini: grande cantina veneta, una selezione che va dal Valpolicella al Prosecco. Nel negozio, inoltre, si trova una selezione di prodotti italiani di alta gamma, dall´aceto balsamico di Modena, ai baci di Romagna al panforte toscano, ai krumiri di Casal Monferrato e al cioccolato di Modica. La parte più golosa della tradizione italiana». 

articolo di Elena Cardinali - testo e foto de L'Arena del 17.XI.2012

19 novembre 2012

Black & White Wednesday - Week # 59


Last Saturday in Milan
a photograph & food-styling lesson @ Acheo Showroom 

great time in good company
in a very comfortable space in the heart of Brera,

tips and suggestions 
to make your food look more desirable in your pictures
and improve your skills about camera settings and light exposure,

hope it's gonna be a good start to reach a little higher level,
 though I'm a very naughty girl,
quite allergic to read any instruction booklet :-)


little soup tureen
English-style bone china soup tureen


fork & spoon
 old-fashioned napking and silver cutlery


tagliatelle ready
ready to shoot


dark cake
ready to shoot in dark






This week Black & White Wedsneday is hosted by Akheela of Torviewtoronto
Please do send your entries to torviewtoronto AT gmail DOT com
 We also have a group on Flickr if you'd like to join and share your pics,
  hashtag #BWFood on Twitter
Should you like to host please send me an email to casacortella AT tin DOT it
host-line up here to choose your favorite date.

18 novembre 2012

Chestnut soup - WHB # 360


 la ricetta in italiano qui


A very seasonal soup for the first very cold days, real comfort food :-)
My boys were very suspicious about but once they tasted the first spoon they devoured it! 
You can use any sort of chestnut you like: fresh, dried, frozen and of course even roasted leftover. In fact I used those we left from St. Martin's dinner, so long as they were still soft, just peel and they would be fine (if necessary, a few seconds in the microwave at high power always helps peeling :-).


minestra di castagne


Serving 4: 

300 g unpeeled chestnut 
1 chopped onion
20 g butter * 
homemade stock cube
fresh thyme 
salt/pepper 
vegetable stock and/or milk

* I used extra virgin olive oil


 minestra di castagne


- If you decide for dried chestnuts, just rinse and soak them in warm water for 10 hours to soften them. Then drain and dry.
- Pour onion in a casserole with a little oil (I also added a little celery finely chopped), then add a dash of water at a time to sauté on low heat for about 10 minutes, until it becomes almost transparent, stirring occasionally.
- Combine the chestnuts. Season with salt or add homemade stock cube, cover with plenty of milk or vegetable broth (I decided for half of each): when up to the boil,  lower the flame and cook with the lid until the chestnuts are tender, adding more milkbroth / if necessary (about an hour, an hour and a half, and with heat diffuser if possible).
- Reduce to cream in a blender and let stand 10 minutes.  Garnish with fresh thyme and boiled chestnut, and serve immediately, with croutons if you like.


minestra di castagne
The soup is also nice if served cold. If sweetened with sugar, it becomes a dessert (but I haven't time to try, not a spoon left :-).






This recipe is my personal entry to WHB # 360
hosted  by Lynne from Cafe Lynnylu for English edition.
Thanks again to Haalo who manages greatfully all events,
to Bri for Italian edition.
Thanks again to Kalyn for her successfull idea!
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